Il lido, spazio pubblico estivo
Tra le varie opere che rendono Flora Ruchat-Roncati una figura centrale dell'architettura ticinese già a partire dalla fine degli anni Sessanta vi è senz'altro il Bagno di Bellinzona progettato insieme ad Aurelio Galfetti, recentemente scomparso, e a Ivo Trümpy. Quest'opera si distingue per la sua forza e il suo impatto su scala territoriale che ancora oggi continua a fare scuola.
Il tema del bagno pubblico, di un luogo di svago all'aperto con bacini d'acqua per bambini e adulti, ampie superfici verdi e angoli di ristoro, ha acquistato sempre più importanza a partire dal secondo dopoguerra e da allora ha continuato la sua evoluzione nel Cantone con molteplici progetti interessanti.
Uno spazio pubblico di relax quale alternativa collettiva al giardino privato con piscina oppure alle vacanze al mare. Ma anche un tassello fondamentale nell'offerta turistica in un Cantone storicamente visto e fruito dal resto della Svizzera come angolo mediterraneo nazionale. Le temperature in continuo aumento e i periodi di canicola estivi sempre più lunghi e intensi rendono il lido fondamentale come luogo collettivo di passatempo in un contesto climatico che sta evolvendo verso condizioni atmosferiche tropicali.
In questo senso, i comuni sembrano voler ampliare le loro offerte di aree aperte che permettano attività sportive e ricreative anche nella calura estiva. Negli ultimi anni non sono mancate nuove realizzazioni capaci di contribuire al rilancio del turismo e alla creazione di luoghi d'incontro per gli abitanti. Come già accadde con il Bagno Pubblico di Bellinzona, spesso i concorsi aiutano ad alimentare il dibattito e suggeriscono soluzioni innovative che possano accontentare il maggior numero di utenti possibile.
Locarno è un esempio emblematico: 20 comuni del Locarnese decisero di unire le forze e costituirono la società Centro Balneare Regionale SA. A seguito del concorso indetto nel 2005, lo studio vincitore Moro & Moro, realizzò quindi tra il 2008 e il 2009 il nuovo Lido e centro balneare, un parallelepipedo di vetro e metallo sospeso di fronte al lago che definisce gli spazi esterni estivi e offre una struttura fruibile tutto l'anno con ristorante, bagni termali e spa, un'opera a impatto regionale.
Orsi e Associati invece, che hanno già costruito il Centro Balneare della Capriasca tra il 2008 e il 2009, recentemente si sono aggiudicati il primo premio per il risanamento del lido di Carona e il Parco dello sport al Maglio, due tasselli fondamentali nella strategia di spazi ricreativi e sportivi della città di Lugano.
Ma anche zone più discoste del cantone si sono mosse in questa direzione, come in Valle Maggia, nello specifico per la creazione del nuovo Centro ricreativo-turistico di Bignasco, progetto aggiudicato dallo studio di architettura spagnolo di Daniel Fraile, oggi arquivio architects.
Sempre a livello locale, ma sotto forma di progetto federale e riservato agli sportivi, vi è il Centro sportivo nazionale di nuoto di Tenero, concorso vinto da Stücheli Pestalozzi Schiratzki Architekten nel 2017 e ora in fase di realizzazione, che offrirà spazi per gli sportivi di élite.
Lo stesso entusiasmo per la progettazione di nuovi impianti balneari si respira in Svizzera interna, che negli ultimi anni ha visto molte importanti realizzazioni con concetti innovativi. A Riehen Herzog & de Meuron hanno inaugurato nel 2014 i nuovi bagni pubblici. Qui una lunga struttura in legno, che ospita la cassa, le cabine e il bar, abbraccia gli spazi ricreativi esterni. In questo caso si è deciso di rinunciare alle piscine con i convenzionali trattamenti chimici e meccanici per optare per uno specchio d'acqua con filtrazione naturale, un approccio per il quale si era espressa favorevolmente in votazione la popolazione del Comune. Di questo nuovo metodo se n'era discusso anche a Lugano durante la preparazione del concorso per il centro balneare di Carona, ma si è infine optato per la soluzione più tradizionale.